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PER​ ​QUALE​ ​MOTIVO​ ​CONVIENE​ ​UTILIZZARE​ ​REGINE​ ​VERGINI​ ​SELEZIONATE​ ​IN​ ​ALTERNATIVA​ ​A​ ​REGINE FECONDE​ ​NON​ ​TESTATE​ ​O​ ​CELLE​ ​REALI?

 In apicoltura, la sostituzione delle regine a fine carriera e la creazione di sciami artificiali sono effettuati​ ​ormai​ ​da​ ​moltissimi​ ​anni.

Tale prassi viene realizzata soprattutto tramite l’acquisto e la successiva introduzione nell’alveare, già avviato, di una regina feconda, che va ad avvicendare, in tal modo, la regina al termine del proprio percorso​ ​produttivo.​ ​La​ ​stessa​ ​tipologia​ ​di​ ​regine​ ​viene​ ​utilizzata​ ​per​ ​formare​ ​sciami​ ​artificiali.
Un altro metodo, in uso per la stessa finalità, consiste nell’introduzione di cellette reali prossime a sfarfallare,​ ​​ ​prodotte​ ​da​ ​allevatori​ ​specializzati.

​Entrambe​ ​le​ ​metodologie​ ​sono​ ​usate​ ​in​ ​ambito​ ​internazionale​ ​ormai​ ​da​ ​molto​ ​tempo.

Tuttavia, secondo la nostra esperienza, entrambe presentano degli evidenti limiti, soprattutto in riferimento​ ​alla​ ​percentuale​ ​di​ ​fertilita’​ ​della​ ​regina​ ​introdotta​ ​artificialmente.

Per fortuna, esistono altri metodi che, sempre secondo la nostra esperienza, portano a conseguire risultati pienamente​ ​soddisfacenti!

Ci​ ​riferiamo​ ​all’utilizzo​ ​di​ ​regine​ ​vergini​ ​e​ ​regine​ ​fattrici​ ​selezionate​ ​e​ ​testate.

Con​ ​la​ ​definizione​ ​“regine​ ​vergini​ ​selezionate”​ ​intendiamo​ ​​ ​una​ ​discendenza​ ​di​ ​regine​ ​vergini,​ ​figlie​ ​di fattrici​ ​che​ ​hanno​ ​messo​ ​in​ ​evidenza,​ ​​ ​nell’arco​ ​di​ ​almeno​ ​12​ ​mesi​ ​di​ ​carriera,​ ​alcune​ ​importanti caratteristiche,​ ​quali​ ​resistenza​ ​alla​ ​varroa,​ ​​ ​marcata​ ​produttività,​ ​ridotta​ ​tendenza​ ​a​ ​sciamare,​ ​​ ​elevata resistenza​ ​alle​ ​principali​ ​patologie​ ​(​ ​tra​ ​le​ ​quali​ ​vi​ ​sono​ ​le​ ​virosi​ ​trasmesse​ ​dalla​ ​varroa,​ ​la​ ​resistenza​ ​alla covata​ ​calcificata,​ ​alla​ ​nosema​ ​apis,​ ​alla​ ​peste​ ​europea,​ ​alla​ ​peste​ ​americana,​ ​alla​ ​nosema​ ​ceranae).

 Inoltre, far fecondare le regine all’interno del ​vostro apiario offre il vantaggio di assicurare una percentuale di fertilità elevata rispetto a quella che può avvenire in un allevamento. In quest'ultimo, infatti, la produzione di regine avviene a ciclo continuo. Ciò significa che in un allevamento la percentuale di fuchi è mediamente inferiore (in rapporto alle regine da fecondare) a quella presente nell’apiario in cui si produce miele,​ ​polline,​ ​gelatina.

A questo aggiungiamo che le regine fecondate vengono immediatamente ingabbiate e vendute o, peggio ancora, depositate per più giorni in un alveare orfano (detto banca) prima della vendita. Ciò impedisce che esse facciano un eventuale secondo volo di fecondazione per assicurarsi la fertilità.

 Quindi, facendo fecondare le regine nel vostro apiario potrete favorire la loro fertilità, usando un nucleo di fecondazione capiente (come si vede nel video), questo influenzerà positivamente​ ​la​ ​qualità​ ​della​ ​medesima.

 In​ ​tal​ ​modo​ ​è​ ​possibile​ ​ottenere​ ​un’alta​ ​qualità​ ​di​ ​prodotto​ ​finito​ ​ad​ ​un​ ​costo​ ​veramente​ ​basso.

 L’uso di regine vergini selezionate permette di creare sciami artificiali che si comportano come nuclei ​di ​fecondazione adatti ad ospitare e a portare a sicura fecondazione le regine. Ma non è tutto: questa​ ​pratica​ ​è​ ​anche​ ​un​ ​valido​ ​strumento​ ​per​ ​sostituire​ ​regine​ ​a​ ​fine​ ​carriera​ ​in​ ​alveari​ ​già​ ​avviati.

Fino ad ora (2017), a causa della difficoltà di fare accettare le regine vergini introdotte con procedure, secondo​ ​noi,​ ​poco​ ​efficaci,​ ​ha​ ​fatto​ ​sì​ ​che​ ​tali​ ​pratiche​ ​venissero,​ ​relativamente,​ ​​ ​poco​ ​utilizzate.

Oggi​ ​esse​ ​sono​ ​state​ ​superate​ ​dai​ ​metodi​ ​di​ ​nostra​ ​sperimentazione​ ​qui​ ​descritti.

 Oggi le regine vergini possono essere inserite nelle colonie riceventi, accettate con facilità, come avviene​ ​con​ ​le​ ​celle​ ​reali​ ​inserite​ ​con​ ​proteggicella.

 In conclusione, se sarà applicata la procedura che abbiamo descritto, l’accettazione delle regine vergini negli alveari potrà raggiungere una percentuale pari a quella raggiunta dalle celle reali protette da proteggicella.

 Il​ ​passo​ ​successivo.


 Sarà quello di fare sviluppare le famiglie che ne deriveranno e iniziare a ​praticare voi stessi la selezione​​ ​di​ ​quest’ultime.

Come​ ​praticare​ ​la​ ​selezione?

 Individuando quelle famiglie che avranno ereditato i caratteri genetici scelti e selezionati dall’iniziale​ ​allevatore​ ​di​ ​regine.

Le regine che avrete selezionato potranno, a loro volta, essere impiegate come fattrici di regine per la costituzione​ ​di​ ​nuclei​ ​di​ ​fecondazione,​ ​​ ​sciami​ ​artificiali​ ​e​ ​per​ ​la​ ​sostituzione​ ​di​ ​regine​ ​a​ ​fine​ ​carriera.

Quelle che erediteranno solo in parte i caratteri genetici desiderabili, potranno comunque essere trattate ed utilizzate( con le loro famiglie) come tutte le api non selezionate per le resistenze sopra menzionate, come​ ​avviene​ ​in​ ​apicoltura​ ​convenzionale.

 Le regine, una volta fecondate, potranno generare altre regine che avranno, sia i caratteri genetici del vostro apiario, sia i caratteri genetici delle regine vergini acquistate, così avrete ottenuto una particolare vigoria delle regine discendenti e, conseguentemente, delle operaie che nasceranno. I ​caratteri genetici positivi del vostro apiario saranno conservati, arricchiti da quelli scelti dal selezionatore di regine acquistate.

Questo tipo di lavoro è di grande importanza per conservare una variabilità genetica ed una marcata​ ​vigoria​ ​delle​ ​api.

 Concludendo​, i vantaggi che vi offrono le regine vergini selezionate, rispetto alle regine fecondate non testate e alle cellette reali, è quello di offrirvi una genetica selezionata, un miglior risultato sulla percentuale di fertilità. Inoltre, le regine vergini poco vitali o malformate (ali imperfette, zampe atrofizzate) sono individuate e rimosse alla nascita. Operazione che non è possibile effettuare con le celle​ ​reali.

A quanto detto sopra, aggiungiamo che la regina vergine, rispetto alla cella reale, può affrontare viaggi a più​ ​lunga​ ​percorrenza.

La percentuale di nuclei e sciami che non dovessero andare a buon fine, potrà essere utilizzata anch'essa: o per rinforzare i nuclei andati a buon fine o, a seconda del caso, per tentare un nuovo inserimento di regina da​ ​fecondare.

Infine, negli alveari già avviati, in cui la sostituzione di regina a fine carriera con regina vergine non dovesse avere raggiunto lo scopo prefissato, potrete ripetere l’operazione con nuove regine vergini, o inserire regine​ ​feconde​ ​da​ ​voi​ ​prodotte,​ ​partendo​ ​da​ ​regine​ ​vergini.

​ In​ ​merito​ ​alle​ ​fattrici​ ​selezionate​ ​e​ ​testate​ ​almeno​ ​12​ ​mesi.

Le fattrici testate per almeno 12 mesi sulle caratteristiche appena descritte, sono fornite con la loro famiglia su 5 telaini​, in modo da impedire eventuali non accettazioni delle regine stesse e permettere al​ ​contempo​ ​di​ ​riprodurre​ ​queste​ ​in​ ​tempi​ ​brevissimi,​ ​tramite​ ​celle​ ​reali​ ​e​ ​regine​ ​discendenti.

In​ ​quale​ ​caso​ ​conviene?

Rifornirsi di questo tipo di prodotto, in alternativa alle regine vergini, è conveniente per chi vuole ottenere​ ​un​ ​elevato​ ​numero​ ​di​ ​regine​ ​discendenti,​ ​per​ ​le​ ​produzioni​ ​sopra​ ​descritte.

Bisogna considerare che, in media, il valore di una fattrice (con la propria famiglia), testata per almeno 12​ ​mesi,​ ​è​ ​pari​ ​al​ ​valore​ ​di​ ​un​ ​numero​ ​di​ ​regine​ ​vergini​ ​​ ​compreso​ ​tra​ ​33​ ​e​ ​100,​ ​a​ ​seconda​ ​dei​ ​casi. Pertanto ​la convenienza nell’acquisto di fattrici selezionate esiste qualora si vogliano produrre oltre 50 regine, o comunque si voglia migliorare la genetica di uno o più apiari. Per questo potrebbe essere conveniente​ ​sfruttare​ ​le​ ​madri​ ​in​ ​collaborazione​ ​fra​ ​più ​apicoltori.

Le fattrici sono fornite con un curriculum vitae ​che ne descrive qualità e limiti, affinché l’acquirente sia a conoscenza di ciò che sta acquistando. Nello stesso curriculum possono essere compresi​ ​dei​ ​consigli​ ​sulle​ ​modalità​ ​di​ ​allevamento.
     Livorno, 01/12/2015
     Giuliano Stracci



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