NUCLEO DI FECONDAZIONE “PISA”
Nella giungla dei modelli di nuclei di fecondazione disponibili, ho ricercato uno strumento di lavoro che potesse essere versatile, economico, duraturo e all’occorrenza trasformabile in un alveare per la produzione di miele.
Dovevo inoltre realizzare un nucleo in cui le api potessero svernare, in modo da non doverlo riempire nuovamente ogni anno per l’avvio delle attività di fecondazione; pensai così all’uso di materiale standard, che permettesse tra l’altro di ridurre l’uso del candito e mi evitasse di ricoverare a fine estate il materiale adibito alle fecondazioni.
Il telaino da melario Dadant sembrava fare al caso mio e così trasformai l’arnia da produzione rapida in 3 settori separati e quindi 3 nuclei, tramite 2 diaframmi scorrevoli che vanno ad incastrarsi con apposite scanalature nelle pareti del corpo del nido.
Realizzai il nucleo con un nido costituito da pianta quadrata (50x50cm) e profondità interna di 18,5 cm, capace di contenere 12 telaini da melario Dadant, con uno spazio sottostante ai telaini che permette di far circolare in tutti i sensi le api che camminano sul fondo del nucleo, come avviene in tutti i nidi disponibili in commercio.
Le 2 scanalature dove vanno ad inserirsi i diaframmi estraibili corrispondono a 2 spazi per telaini, in modo che inserendo i diaframmi il nucleo si dividerà in 3 parti per un totale di 10 telaini anziché 12. Ognuno dei 3 reparti del nucleo ha un ingresso indipendente regolato da disco a 4 posizioni, in modo che vi sia un ingresso anteriore, centrale alla parete anteriore del nucleo e due ingressi laterali, centrali alle pareti laterali del nucleo.
Il settore di centro contiene 4 telaini con ingresso/uscita a favo freddo, mentre i settori laterali contengono 3 telaini ciascuno con ingresso a favo caldo, in modo che la regolazione della temperatura interna, per il settore con uscita a favo freddo è compensata da una potenzialità di crescita della famigliola maggiore (4 telaini), dovuta ad un favo in più, ed alla posizione centrale fra gli altri 2 settori. Nei settori laterali (di destra e sinistra), con ingresso a favo caldo, vi saranno 3 telaini e quindi la termoregolazione è ottimizzata per la presenza di un telaino in meno rispetto al settore centrale e per la posizione più esterna nel nucleo, che permette una maggiore dispersione termica.
Il nucleo ha un secondo piano costituito da un melario da 12 telaini con diaframmi estraibili per poterlo suddividere in 3 come il nido, in modo che tra i diaframmi posti nel melario e quelli del nido vi sia un contatto perfetto che permette di ottenere 3 settori, equivalenti come superficie a 3 favi da nido Dadant per i settori laterali del nucleo, ed equivalenti a 4 telaini nido Dadant per il settore centrale del nucleo.
Il fatto che tutto sia realizzato con telaini da melario anziché da nido, permette di distribuire all’occorrenza le scorte in modo più razionale (trasferimenti dall’alto in basso o viceversa, oppure da un nucleo troppo ricco ad uno più povero), permette inoltre di restringere il nucleo levando il melario quando non serve, permette di smielare gli eccessi di scorte qualora si dovessero accumulare nei favi, operazione che non si può effettuare in tutti i nuclei di fecondazione che non sono dotati di telaini standard della giusta misura per lo smielatore.
Il fondo del nucleo è di rete con un cassettino estraibile in acciaio zincato, che permette di aerare le famigliole contenute nel nucleo per il trasporto delle stesse e per i periodi più caldi dell’anno.
Nella parte superiore del nucleo vi sono 3 piccoli coprifavi indipendenti, in modo da poter visitare ogni settore separatamente dagli altri. Il tutto è coperto da un tetto in legno e lamiera come una comune arnia da 12 telaini.
AVVIO DEL NUCLEO
Il nucleo può essere avviato in primavera con 1 telaino di miele per ognuno dei 3 settori, fogli cerei, 1 cella reale, oppure procedendo come per il pacco d’api giovani con regina vergine, dopodiché potrà essere mantenuto in vita per anni, grazie alla possibilità di poter invernare le famiglie.
INVERNAMENTO
Come per l’arnia da produzione rapida si può decidere di invernare sul solo nido, o su nido e melario a seconda del clima, in base alla forza delle famiglie, alla quantità di scorte accumulate.
Nell’invernamento è meglio lasciare un massimo di 2 regine per nucleo, suddividendo il nucleo in 2, tramite l’estrazione di uno dei 2 diaframmi; questo si fa per ottenere dei glomeri sufficientemente grandi per poterli svernare e per avere 2 regine, in modo da consentire una possibile riunione delle colonie qualora una delle 2 dovesse morire durante l’inverno.
CONSIDERAZIONI FINALI
Dopo alcune prove, oltre che per i motivi sopra elencati, decisi di passare a questo tipo di cassette da fecondazione, perché provando dei mini nuclei constatai che le regine che si fecondavano in questi ultimi non erano valutabili, infatti la regina che si feconda in un mini nucleo, visti i volumi ridotti su cui lavora, si comporta in un modo diverso quando dal mini nucleo la trasferiamo in un alveare normale. Una regina che sembrava lavorare bene sul mini nucleo, si rivela in vari casi come una sorpresa negativa, infatti a volte iniziano a covare poco, o fanno celle reali, forse perché il mini nucleo, visto il volume ridotto e le poche operaie, spinge le regine ad accontentarsi anche di un solo volo di fecondazione e quindi anche di un quantitativo di seme maschile insufficiente a riempire un alveare normale.
Nella giungla dei modelli di nuclei di fecondazione disponibili, ho ricercato uno strumento di lavoro che potesse essere versatile, economico, duraturo e all’occorrenza trasformabile in un alveare per la produzione di miele.
Dovevo inoltre realizzare un nucleo in cui le api potessero svernare, in modo da non doverlo riempire nuovamente ogni anno per l’avvio delle attività di fecondazione; pensai così all’uso di materiale standard, che permettesse tra l’altro di ridurre l’uso del candito e mi evitasse di ricoverare a fine estate il materiale adibito alle fecondazioni.
Il telaino da melario Dadant sembrava fare al caso mio e così trasformai l’arnia da produzione rapida in 3 settori separati e quindi 3 nuclei, tramite 2 diaframmi scorrevoli che vanno ad incastrarsi con apposite scanalature nelle pareti del corpo del nido.
Realizzai il nucleo con un nido costituito da pianta quadrata (50x50cm) e profondità interna di 18,5 cm, capace di contenere 12 telaini da melario Dadant, con uno spazio sottostante ai telaini che permette di far circolare in tutti i sensi le api che camminano sul fondo del nucleo, come avviene in tutti i nidi disponibili in commercio.
Le 2 scanalature dove vanno ad inserirsi i diaframmi estraibili corrispondono a 2 spazi per telaini, in modo che inserendo i diaframmi il nucleo si dividerà in 3 parti per un totale di 10 telaini anziché 12. Ognuno dei 3 reparti del nucleo ha un ingresso indipendente regolato da disco a 4 posizioni, in modo che vi sia un ingresso anteriore, centrale alla parete anteriore del nucleo e due ingressi laterali, centrali alle pareti laterali del nucleo.
Il settore di centro contiene 4 telaini con ingresso/uscita a favo freddo, mentre i settori laterali contengono 3 telaini ciascuno con ingresso a favo caldo, in modo che la regolazione della temperatura interna, per il settore con uscita a favo freddo è compensata da una potenzialità di crescita della famigliola maggiore (4 telaini), dovuta ad un favo in più, ed alla posizione centrale fra gli altri 2 settori. Nei settori laterali (di destra e sinistra), con ingresso a favo caldo, vi saranno 3 telaini e quindi la termoregolazione è ottimizzata per la presenza di un telaino in meno rispetto al settore centrale e per la posizione più esterna nel nucleo, che permette una maggiore dispersione termica.
Il nucleo ha un secondo piano costituito da un melario da 12 telaini con diaframmi estraibili per poterlo suddividere in 3 come il nido, in modo che tra i diaframmi posti nel melario e quelli del nido vi sia un contatto perfetto che permette di ottenere 3 settori, equivalenti come superficie a 3 favi da nido Dadant per i settori laterali del nucleo, ed equivalenti a 4 telaini nido Dadant per il settore centrale del nucleo.
Il fatto che tutto sia realizzato con telaini da melario anziché da nido, permette di distribuire all’occorrenza le scorte in modo più razionale (trasferimenti dall’alto in basso o viceversa, oppure da un nucleo troppo ricco ad uno più povero), permette inoltre di restringere il nucleo levando il melario quando non serve, permette di smielare gli eccessi di scorte qualora si dovessero accumulare nei favi, operazione che non si può effettuare in tutti i nuclei di fecondazione che non sono dotati di telaini standard della giusta misura per lo smielatore.
Il fondo del nucleo è di rete con un cassettino estraibile in acciaio zincato, che permette di aerare le famigliole contenute nel nucleo per il trasporto delle stesse e per i periodi più caldi dell’anno.
Nella parte superiore del nucleo vi sono 3 piccoli coprifavi indipendenti, in modo da poter visitare ogni settore separatamente dagli altri. Il tutto è coperto da un tetto in legno e lamiera come una comune arnia da 12 telaini.
AVVIO DEL NUCLEO
Il nucleo può essere avviato in primavera con 1 telaino di miele per ognuno dei 3 settori, fogli cerei, 1 cella reale, oppure procedendo come per il pacco d’api giovani con regina vergine, dopodiché potrà essere mantenuto in vita per anni, grazie alla possibilità di poter invernare le famiglie.
INVERNAMENTO
Come per l’arnia da produzione rapida si può decidere di invernare sul solo nido, o su nido e melario a seconda del clima, in base alla forza delle famiglie, alla quantità di scorte accumulate.
Nell’invernamento è meglio lasciare un massimo di 2 regine per nucleo, suddividendo il nucleo in 2, tramite l’estrazione di uno dei 2 diaframmi; questo si fa per ottenere dei glomeri sufficientemente grandi per poterli svernare e per avere 2 regine, in modo da consentire una possibile riunione delle colonie qualora una delle 2 dovesse morire durante l’inverno.
CONSIDERAZIONI FINALI
Dopo alcune prove, oltre che per i motivi sopra elencati, decisi di passare a questo tipo di cassette da fecondazione, perché provando dei mini nuclei constatai che le regine che si fecondavano in questi ultimi non erano valutabili, infatti la regina che si feconda in un mini nucleo, visti i volumi ridotti su cui lavora, si comporta in un modo diverso quando dal mini nucleo la trasferiamo in un alveare normale. Una regina che sembrava lavorare bene sul mini nucleo, si rivela in vari casi come una sorpresa negativa, infatti a volte iniziano a covare poco, o fanno celle reali, forse perché il mini nucleo, visto il volume ridotto e le poche operaie, spinge le regine ad accontentarsi anche di un solo volo di fecondazione e quindi anche di un quantitativo di seme maschile insufficiente a riempire un alveare normale.