SELEZIONARE LA RESISTENZA ALLA VARROA
Fornisco queste informazioni contro il mio interesse personale perché è urgente che più persone inizino a praticare questa attività, in modo che le qualità che possono determinare una resistenza reale al parassita possano diffondersi su ceppi e razze di ape mellifica diversi per genealogia ed adattamento ad ambienti vari.
In futuro, se il lavoro sarà svolto a regola d’arte, materiale genetico di vario genere potrà essere scambiato fra i vari selezionatori di fattrici per effettuare un auspicabile rimescolamento genetico della specie.
La prima cosa da tenere presente è che qualsiasi razza o ceppo di ape mellifica può sviluppare una resistenza alla varroa e virosi connesse se il metodo applicato sarà quello giusto.
Allo stato attuale (nel 2010) nel mio apiario da selezione, il 10% delle famiglie vive per uno o più anni senza alcun tipo di trattamento contro il parassita, senza sottrarre covata, senza far sciamare le regine e senza sostituirle per tutto il periodo di osservazione. Tale risultato è stato raggiunto partendo da un ceppo di api che non dimostrava alcuna resistenza a parassiti e patologie e senza rinsanguare il ceppo durante il periodo di selezione che è iniziato nella primavera del 1998 e non si è mai interrotto fino ad oggi.
In questo tipo di selezione sono da evitarsi i rimescolamenti genetici con ceppi estranei alla selezione, almeno fino a quando il lavoro di selezione non sarà stato effettuato in modo efficace anche su altri ceppi di ape.
Il secondo elemento da tenere presente è che il luogo della selezione deve essere relativamente protetto dall’inquinamento genetico e dovrebbe avere particolarità climatiche tali da non permettere il blocco di covata in nessun periodo dell’anno.
Il blocco di covata può falsare i risultati. Quando avremo una resistenza intermedia, dove una certa percentuale di operaie, ma non tutte, dimostreranno di aggredire le varroe, la famiglia sottoposta ad un lungo blocco di covata potrà ripulirsi dai parassiti e ricominciare a vivere bene nella primavera successiva, ma se la stessa famiglia fosse allevata in un ambiente diverso, che non permette il blocco di covata probabilmente non resisterebbe ad un solo anno senza trattamenti acaricidi.
Sostengo questo perché l’ho verificato e la covata opercolata rappresenta un rifugio per la varroa, così soltanto una famiglia molto aggressiva nei confronti del parassita può contenerlo in presenza di covata.
Il terzo elemento di grandissima importanza è la valutazione decisiva in cui la cerchia degli accoppiamenti deve essere ristretta a pochi individui per passare alla fissazione dei caratteri utili.
Tale momento deve essere scelto quando il ceppo selezionato dimostrerà di avere tutti i principali caratteri utili come le principali resistenze alle patologie più diffuse, ed una marcata resistenza alla varroa. Solo allora potremo pensare di passare all’inseminazione strumentale o meglio ancora ad accoppiamenti controllati.
Quest’ultimo metodo consiste nel favorire uno sviluppo precoce della covata maschile a fine inverno – inizio primavera, quando gli apiari locali sono ancora dormienti da questo punto di vista, se poi queste api saranno relativamente isolate il lavoro sarà ancora più garantito.
L’anticipazione di covata maschile può essere effettuata con candito proteico a base di polline congelato fresco e zucchero, pacchi d’ape per fortificare la famiglia e favi costruiti a maschio nella primavera precedente e conservati fino al momento dell’uso. Così facendo si potranno effettuare dei voli di fecondazione con un mese di anticipo rispetto a tutte le altre api locali e questo è sufficiente per ricavare un certo numero di regine da tenere in osservazione fino all’anno successivo per ricavarne le fattrici di regine per proseguire nella selezione.
Altre regine, fra quelle fecondate in piena stagione produttiva potranno essere osservate, ma fra queste le eventuali meritevoli di essere riprodotte saranno destinate solo alla produzione di fuchi per escludere eventuali inquinamenti genetici provenienti da seme di fuchi ignoti che avranno raccolto nella loro spermateca.
Una volta ottenuta covata maschile anticipata provvederemo a realizzare dei nuclei di fecondazione in polistirolo con regine vergini figlie delle migliori madri selezionate dell’anno precedente.
Il polistirolo permette una migliore conservazione del calore rispetto al legno e questo spinge ad anticipare il volo di fecondazione.
Come dicevo poco fa, preferisco le fecondazioni controllate all’inseminazione strumentale perché nel volo di fecondazione si selezionano maschi vigorosi e le regine che hanno maggior potere attrattivo, inoltre il volo permette di ottenere fecondazioni migliori ed escludere patologie causate da lesioni accidentali (come a volte avviene nella fecondazione strumentale), consentendo una maggiore longevità e fertilità della regina, caratteristica utile per una esatta valutazione delle resistenze specifiche.
Fornisco queste informazioni contro il mio interesse personale perché è urgente che più persone inizino a praticare questa attività, in modo che le qualità che possono determinare una resistenza reale al parassita possano diffondersi su ceppi e razze di ape mellifica diversi per genealogia ed adattamento ad ambienti vari.
In futuro, se il lavoro sarà svolto a regola d’arte, materiale genetico di vario genere potrà essere scambiato fra i vari selezionatori di fattrici per effettuare un auspicabile rimescolamento genetico della specie.
La prima cosa da tenere presente è che qualsiasi razza o ceppo di ape mellifica può sviluppare una resistenza alla varroa e virosi connesse se il metodo applicato sarà quello giusto.
Allo stato attuale (nel 2010) nel mio apiario da selezione, il 10% delle famiglie vive per uno o più anni senza alcun tipo di trattamento contro il parassita, senza sottrarre covata, senza far sciamare le regine e senza sostituirle per tutto il periodo di osservazione. Tale risultato è stato raggiunto partendo da un ceppo di api che non dimostrava alcuna resistenza a parassiti e patologie e senza rinsanguare il ceppo durante il periodo di selezione che è iniziato nella primavera del 1998 e non si è mai interrotto fino ad oggi.
In questo tipo di selezione sono da evitarsi i rimescolamenti genetici con ceppi estranei alla selezione, almeno fino a quando il lavoro di selezione non sarà stato effettuato in modo efficace anche su altri ceppi di ape.
Il secondo elemento da tenere presente è che il luogo della selezione deve essere relativamente protetto dall’inquinamento genetico e dovrebbe avere particolarità climatiche tali da non permettere il blocco di covata in nessun periodo dell’anno.
Il blocco di covata può falsare i risultati. Quando avremo una resistenza intermedia, dove una certa percentuale di operaie, ma non tutte, dimostreranno di aggredire le varroe, la famiglia sottoposta ad un lungo blocco di covata potrà ripulirsi dai parassiti e ricominciare a vivere bene nella primavera successiva, ma se la stessa famiglia fosse allevata in un ambiente diverso, che non permette il blocco di covata probabilmente non resisterebbe ad un solo anno senza trattamenti acaricidi.
Sostengo questo perché l’ho verificato e la covata opercolata rappresenta un rifugio per la varroa, così soltanto una famiglia molto aggressiva nei confronti del parassita può contenerlo in presenza di covata.
Il terzo elemento di grandissima importanza è la valutazione decisiva in cui la cerchia degli accoppiamenti deve essere ristretta a pochi individui per passare alla fissazione dei caratteri utili.
Tale momento deve essere scelto quando il ceppo selezionato dimostrerà di avere tutti i principali caratteri utili come le principali resistenze alle patologie più diffuse, ed una marcata resistenza alla varroa. Solo allora potremo pensare di passare all’inseminazione strumentale o meglio ancora ad accoppiamenti controllati.
Quest’ultimo metodo consiste nel favorire uno sviluppo precoce della covata maschile a fine inverno – inizio primavera, quando gli apiari locali sono ancora dormienti da questo punto di vista, se poi queste api saranno relativamente isolate il lavoro sarà ancora più garantito.
L’anticipazione di covata maschile può essere effettuata con candito proteico a base di polline congelato fresco e zucchero, pacchi d’ape per fortificare la famiglia e favi costruiti a maschio nella primavera precedente e conservati fino al momento dell’uso. Così facendo si potranno effettuare dei voli di fecondazione con un mese di anticipo rispetto a tutte le altre api locali e questo è sufficiente per ricavare un certo numero di regine da tenere in osservazione fino all’anno successivo per ricavarne le fattrici di regine per proseguire nella selezione.
Altre regine, fra quelle fecondate in piena stagione produttiva potranno essere osservate, ma fra queste le eventuali meritevoli di essere riprodotte saranno destinate solo alla produzione di fuchi per escludere eventuali inquinamenti genetici provenienti da seme di fuchi ignoti che avranno raccolto nella loro spermateca.
Una volta ottenuta covata maschile anticipata provvederemo a realizzare dei nuclei di fecondazione in polistirolo con regine vergini figlie delle migliori madri selezionate dell’anno precedente.
Il polistirolo permette una migliore conservazione del calore rispetto al legno e questo spinge ad anticipare il volo di fecondazione.
Come dicevo poco fa, preferisco le fecondazioni controllate all’inseminazione strumentale perché nel volo di fecondazione si selezionano maschi vigorosi e le regine che hanno maggior potere attrattivo, inoltre il volo permette di ottenere fecondazioni migliori ed escludere patologie causate da lesioni accidentali (come a volte avviene nella fecondazione strumentale), consentendo una maggiore longevità e fertilità della regina, caratteristica utile per una esatta valutazione delle resistenze specifiche.