PACCO D’API GIOVANI PER SCIAME CON REGINA VERGINE
Questa procedura può essere utilizzata in sostituzione dell’acquisto di regine feconde, e quindi può essere finalizzata alla formazione di pacchi d’api per la produzione di regine feconde con spese ridotte.
Utilizzando questo nuovo metodo, avremo dei notevoli vantaggi rispetto all’acquisto di regine feconde, pertanto la tecnica merita di essere applicata su larga scala. Cercherò quindi di descrivervi la procedura ed i vantaggi che offre affinché voi siate invogliati ad applicarla.
Prima di tutto questa procedura permette di ottenere mediamente regine migliori a costi più contenuti rispetto alle regine acquistate feconde, infatti l’apicoltore non dovrà far fecondare le nuove nate nei nuclei di fecondazione e questo inciderà sul prezzo finale di vendita del soggetto vergine rispetto alla regina feconda.
Il secondo motivo che fa preferire questa nuova soluzione, è la migliore qualità della fecondazione delle regine così ottenute, grazie al fatto che il rapporto fuchi/regine vergini, è migliore nell’apiario adibito alla produzione di miele, rispetto all’allevamento di regine che è spesso carente di maschi in rapporto alla quantità di regine da fecondare.
Il terzo vantaggio è costituito dalla diversità genetica tra la regina acquistata, ed i fuchi dell’apiario che la riceverà; si potranno così ottenere delle colonie dotate di una maggiore vigoria ibrida e pertanto più adatte ad aumentare le produzioni dell’alveare, contemporaneamente si potranno conservare le caratteristiche genetiche della regina vergine e dell’apiario ricevente costituendo un nuovo ceppo di api. I nuclei possono essere prodotti senza essere obbligati a trasferirli ad almeno 3 km. dall’apiario che li ha generati; questo incide favorevolmente sui costi di produzione.
Come ultimo vantaggio che spinge a preferire questa nuova tecnica di produzione, c’è la possibilità di far fecondare le regine nel periodo più favorevole dell’apiario che le riceve (quello più ricco di fuchi), infatti l’allevatore di regine a volte può produrre anche in periodi sfavorevoli (siccità, scarsità di fuchi, periodi di pioggia, ritorni di freddo) e questo incide negativamente sulla qualità delle fecondazioni e sulla conseguente possibilità di far accettare le regine.
TECNICA PER LA PRODUZIONE DI PACCO D’API CON REGINA VERGINE
Prendete una famiglia forte che può donare api per la creazione di uno sciame artificiale.
La regina feconda di questa colonia sarà trasferita momentaneamente in un portasciami sul favo dove starà lavorando, poi prendete un portasciami con porticina chiusa e fondo di rete, vi metterete dentro 2 favi di sole scorte ed 1 foglio cereo al centro o meglio ancora, al posto del foglio cereo, 2 favi costruiti ma vuoti (mi raccomando non mettete favi con covata).
Mettete la gabbietta con regina vergine e porticina chiusa a contatto con uno dei due favi pieni di scorte e prendete un mastello grande abbastanza per poterci scrollare i favi da nido pieni di api della famiglia donatrice.
In prossimità della famiglia donatrice, iniziate a scrollare nel mastello uno alla volta i telaini pieni di api, e tra un telaino e l’altro battete il mastello a terra per far ricadere sul fondo le api che si arrampicheranno, in modo da far volare e ritornare nella loro arnia le api vecchie.
Non usate il fumo, solo una spruzzetta piena d’acqua con la quale potrete inumidire leggermente le api nel mastello se la temperatura esterna sarà elevata, altrimenti se sarà relativamente freddo e le api tenderanno a rimanere nel mastello non dovrete bagnarle.
Dopo ogni percussione del mastello a terra agitatelo orizzontalmente con moto rotatorio, come se fosse un setaccio, in modo da formare una matassa di api sul fondo del catino.
Finiti di scrollare i 9 telaini della famiglia donatrice, rimetteteli al loro posto nell’arnia donatrice, rimettete il favo con la regina feconda nella sua casa (le api vecchie saranno rientrate o saranno in fase di rientro e la famiglia donatrice dopo 7 giorni sarà di nuovo forte come prima del “salasso”).
Prendete il mastello pieno d’api e dopo l’ultima percussione a terra rovesciate le api nel portasciami contenente la gabbietta con la regina vergine, chiudete il portasciami con coperchio e scotch preoccupandovi di lasciare il fondo di rete aperto per la respirazione della famiglia e mettete il nuovo nucleo chiuso, al fresco e all’ombra per 2 giorni.
Dopo 2 giorni mettete il portasciami nella postazione che volete in prossimità di altre famiglie ricche di fuchi, aprite la porticina e dopo 15 minuti aprite il portasciami, prendete la gabbietta con la regina, bagnate la regina con la spruzzetta in modo che non possa volare, aprite la gabbietta e fate arrampicare la regina su uno dei favi più popolati d’api, richiudete il portasciami e controllate la fecondazione della regina dopo 15-20 giorni, dopodiché aggiungete telaini vuoti per consentirgli di deporre, oppure trasferite la regina feconda in altro alveare.
L’unico limite per questa procedura è la presenza o l’assenza di fioriture importanti e la necessità di avere un buon numero di fuchi a disposizione.
Questa procedura può essere utilizzata in sostituzione dell’acquisto di regine feconde, e quindi può essere finalizzata alla formazione di pacchi d’api per la produzione di regine feconde con spese ridotte.
Utilizzando questo nuovo metodo, avremo dei notevoli vantaggi rispetto all’acquisto di regine feconde, pertanto la tecnica merita di essere applicata su larga scala. Cercherò quindi di descrivervi la procedura ed i vantaggi che offre affinché voi siate invogliati ad applicarla.
Prima di tutto questa procedura permette di ottenere mediamente regine migliori a costi più contenuti rispetto alle regine acquistate feconde, infatti l’apicoltore non dovrà far fecondare le nuove nate nei nuclei di fecondazione e questo inciderà sul prezzo finale di vendita del soggetto vergine rispetto alla regina feconda.
Il secondo motivo che fa preferire questa nuova soluzione, è la migliore qualità della fecondazione delle regine così ottenute, grazie al fatto che il rapporto fuchi/regine vergini, è migliore nell’apiario adibito alla produzione di miele, rispetto all’allevamento di regine che è spesso carente di maschi in rapporto alla quantità di regine da fecondare.
Il terzo vantaggio è costituito dalla diversità genetica tra la regina acquistata, ed i fuchi dell’apiario che la riceverà; si potranno così ottenere delle colonie dotate di una maggiore vigoria ibrida e pertanto più adatte ad aumentare le produzioni dell’alveare, contemporaneamente si potranno conservare le caratteristiche genetiche della regina vergine e dell’apiario ricevente costituendo un nuovo ceppo di api. I nuclei possono essere prodotti senza essere obbligati a trasferirli ad almeno 3 km. dall’apiario che li ha generati; questo incide favorevolmente sui costi di produzione.
Come ultimo vantaggio che spinge a preferire questa nuova tecnica di produzione, c’è la possibilità di far fecondare le regine nel periodo più favorevole dell’apiario che le riceve (quello più ricco di fuchi), infatti l’allevatore di regine a volte può produrre anche in periodi sfavorevoli (siccità, scarsità di fuchi, periodi di pioggia, ritorni di freddo) e questo incide negativamente sulla qualità delle fecondazioni e sulla conseguente possibilità di far accettare le regine.
TECNICA PER LA PRODUZIONE DI PACCO D’API CON REGINA VERGINE
Prendete una famiglia forte che può donare api per la creazione di uno sciame artificiale.
La regina feconda di questa colonia sarà trasferita momentaneamente in un portasciami sul favo dove starà lavorando, poi prendete un portasciami con porticina chiusa e fondo di rete, vi metterete dentro 2 favi di sole scorte ed 1 foglio cereo al centro o meglio ancora, al posto del foglio cereo, 2 favi costruiti ma vuoti (mi raccomando non mettete favi con covata).
Mettete la gabbietta con regina vergine e porticina chiusa a contatto con uno dei due favi pieni di scorte e prendete un mastello grande abbastanza per poterci scrollare i favi da nido pieni di api della famiglia donatrice.
In prossimità della famiglia donatrice, iniziate a scrollare nel mastello uno alla volta i telaini pieni di api, e tra un telaino e l’altro battete il mastello a terra per far ricadere sul fondo le api che si arrampicheranno, in modo da far volare e ritornare nella loro arnia le api vecchie.
Non usate il fumo, solo una spruzzetta piena d’acqua con la quale potrete inumidire leggermente le api nel mastello se la temperatura esterna sarà elevata, altrimenti se sarà relativamente freddo e le api tenderanno a rimanere nel mastello non dovrete bagnarle.
Dopo ogni percussione del mastello a terra agitatelo orizzontalmente con moto rotatorio, come se fosse un setaccio, in modo da formare una matassa di api sul fondo del catino.
Finiti di scrollare i 9 telaini della famiglia donatrice, rimetteteli al loro posto nell’arnia donatrice, rimettete il favo con la regina feconda nella sua casa (le api vecchie saranno rientrate o saranno in fase di rientro e la famiglia donatrice dopo 7 giorni sarà di nuovo forte come prima del “salasso”).
Prendete il mastello pieno d’api e dopo l’ultima percussione a terra rovesciate le api nel portasciami contenente la gabbietta con la regina vergine, chiudete il portasciami con coperchio e scotch preoccupandovi di lasciare il fondo di rete aperto per la respirazione della famiglia e mettete il nuovo nucleo chiuso, al fresco e all’ombra per 2 giorni.
Dopo 2 giorni mettete il portasciami nella postazione che volete in prossimità di altre famiglie ricche di fuchi, aprite la porticina e dopo 15 minuti aprite il portasciami, prendete la gabbietta con la regina, bagnate la regina con la spruzzetta in modo che non possa volare, aprite la gabbietta e fate arrampicare la regina su uno dei favi più popolati d’api, richiudete il portasciami e controllate la fecondazione della regina dopo 15-20 giorni, dopodiché aggiungete telaini vuoti per consentirgli di deporre, oppure trasferite la regina feconda in altro alveare.
L’unico limite per questa procedura è la presenza o l’assenza di fioriture importanti e la necessità di avere un buon numero di fuchi a disposizione.