Articoli e considerazioni scaturite dalla mia esperienza sul campo.
Spero vi servano d'aiuto nell'iniziare ad intraprendere o nel continuare a percorrere questa magnifica strada.
Scarica in pdf COME REALIZZARE UN NUCLEO DI FECONDAZIONE EFFICACE APPLICAZIONE DEL METODO TRADIZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI SCIAMI ARTIFICIALI CON REGINE VERGINI Materiale: 1) Un portasciami; 2) un telaino costruito con molte scorte; 3) due telaini con api, fuchi, covata e poche scorte; 4) due telaini con fogli cerei; 5) un rotolo di scotch da pacchi; 6) una regina vergine; 7) un proteggi cella reale in plastica tipo ditale forato; 8) un nutritore a tasca*; 9) un rotolo di scotch di carta largo 2cm; 10) uno spillo; 11) candito denso, ottenuto impastando zucchero impalpabile con sciroppo di fruttosio. *Nutritore a tasca: quando si utilizza il nutritore a tasca per somministrare nutrizioni liquide, lo stesso deve essere dotato al suo interno di una rete di plastica delle stesse dimensioni del nutritore, che rimarrà immersa nello sciroppo e avrà la funzione di “scala di risalita” per le api. Metodo: Radunare tutto il materiale, avvicinarlo ad un alveare dal quale potete prendere api e telaini di scorte e covata. Inserire il telaino di scorte in prima posizione, cioè quella più vicina ad una delle due pareti laterali del portasciami. In seconda posizione, inserire un telaino con foglio cereo; in terza posizione, uno di api, fuchi e covata; in quarta posizione un altro telaino con foglio cereo; in quinta posizione un telaino con api, fuchi e covata, infine mettere in sesta posizione un nutritore a tasca vuoto. A questo punto, chiudere il portasciami con scotch da pacchi, sigillando tutte le fessure tra tappo e portasciami stesso, completare con un secondo giro, in modo che lo scotch aderisca sullo scotch. Eseguire la medesima operazione della sigillatura del tappo con la porticina del nucleo stesso. Trasportare i nuclei ad almeno 3 km. di distanza, in linea d’aria, dall’apiario di formazione. Posizionarli, in modo da alternare tra loro portasciami con ingressi di colore diverso, ciò serve a favorire il rientro delle regine, ognuna nel proprio nucleo, così da evitare che vengano uccise al rientro dal volo di fecondazione. Successivamente aprire le porticine dei nuclei ed allontanarsi. Dopo 12 – 20 ore al massimo dalla formazione dello sciame, portare presso i nuclei: le regine vergini ingabbiate, una quantità di sciroppo di zucchero 1:1 ( sufficiente per riempire i nutritori a tasca) i proteggicella, lo spillo e lo scotch di carta. In ambiente chiuso, riscaldato, non meno di 25°C (anche l’abitacolo di un’auto) chiudere l’uscita del proteggicella con una piccola pallina di candito; liberare la regina vergine dalla gabbietta ed inserirla, senza accompagnatrici, nel proteggicella; A questo punto chiudere il proteggicella, dalla parte del foro più grande, con una strisciolina di scotch di carta, preventivamente forata con lo spillo; Posizionare il proteggicella fra due telaini del nucleo di fecondazione, in modo che sia a contatto col maggior numero di api. Le api mangeranno il candito e faranno uscire la regina vergine, accettandola come se fosse appena nata da una cella reale. Per concludere, prima di richiudere il portasciami, versare lo sciroppo nel nutritore a tasca, per favorire la costruzione dei fogli cerei. Con la nostra selezione, nel giro di 8 – 10 giorni dall’inserimento della regina, la stessa inizierà a covare. Naturalmente, devono essere soddisfatti i prerequisiti del giusto numero di fuchi nell’apiario e delle condizioni meteorologiche adeguate. Questo tipo di nucleo può essere sfruttato su cinque telaini e relativo melarietto, per la produzione di miele, nello stesso anno della sua formazione. Tuttavia, da un alveare forte, donatore di api e covata, in genere, si potrà ricavare uno sciame artificiale all’anno dello stesso tipo. Al massimo se ne potranno ricavare due. Pertanto, a coloro che fossera interessati ad aumentare il numero di sciami e quindi di colonie di api, consiglio di utilizzare il metodo Stracci, che consiste nel realizzare sciami con pacchi d’api e candito. Il metodo di inserimento di una regina vergine, descritto nel presente articolo, può essere utilizzato anche per la sostituzione della regina a fine carriera, in un alveare già formato. In quest’ultimo caso, è necessario prendere la regina da sostituire, chiuderla in una gabbietta da trasporto, con porticine di uscita sigillate, senza candito e senza accompagnatrici. Rimetterla all’interno del proprio alveare fra due telaini e lasciare la famiglia in queste condizioni per 8/9 giorni. Al termine dei quali è necessario visitare il nido ed eliminare tutte le celle reali formate sui favi. A quel punto la famiglia non avrà più alcuna larva utilizzabile per costituire celle reali e, nell’arco dei 6/7 giorni successivi, avrete la possibilità di inserire nella colonia una regina vergine con il metodo del proteggicella sopra descritto. La regina vecchia, confinata in gabbietta da trasporto, non permette la normale distribuzione del feromone reale nella colonia. La famiglia sentirà una certa “orfanità”, in più avrà ” la sensazione” della mancanza di covata fresca disponibile per autoprodurre cellette reali. Questo stato di fatto mette la famiglia (anche se aggressiva) nella condizione di accettare di buon grado una regina vergine. Sempre che venga seguito alla lettera il metodo qui esposto. Una volta fecondata la regina nuova, le api, in genere, smettono di alimentare la regina vecchia che potrà essere eliminata dall’apicoltore. Livorno, 01/12/2015 Giuliano Stracci
Spero vi servano d'aiuto nell'iniziare ad intraprendere o nel continuare a percorrere questa magnifica strada.
Scarica in pdf COME REALIZZARE UN NUCLEO DI FECONDAZIONE EFFICACE APPLICAZIONE DEL METODO TRADIZIONALE PER LA REALIZZAZIONE DI SCIAMI ARTIFICIALI CON REGINE VERGINI Materiale: 1) Un portasciami; 2) un telaino costruito con molte scorte; 3) due telaini con api, fuchi, covata e poche scorte; 4) due telaini con fogli cerei; 5) un rotolo di scotch da pacchi; 6) una regina vergine; 7) un proteggi cella reale in plastica tipo ditale forato; 8) un nutritore a tasca*; 9) un rotolo di scotch di carta largo 2cm; 10) uno spillo; 11) candito denso, ottenuto impastando zucchero impalpabile con sciroppo di fruttosio. *Nutritore a tasca: quando si utilizza il nutritore a tasca per somministrare nutrizioni liquide, lo stesso deve essere dotato al suo interno di una rete di plastica delle stesse dimensioni del nutritore, che rimarrà immersa nello sciroppo e avrà la funzione di “scala di risalita” per le api. Metodo: Radunare tutto il materiale, avvicinarlo ad un alveare dal quale potete prendere api e telaini di scorte e covata. Inserire il telaino di scorte in prima posizione, cioè quella più vicina ad una delle due pareti laterali del portasciami. In seconda posizione, inserire un telaino con foglio cereo; in terza posizione, uno di api, fuchi e covata; in quarta posizione un altro telaino con foglio cereo; in quinta posizione un telaino con api, fuchi e covata, infine mettere in sesta posizione un nutritore a tasca vuoto. A questo punto, chiudere il portasciami con scotch da pacchi, sigillando tutte le fessure tra tappo e portasciami stesso, completare con un secondo giro, in modo che lo scotch aderisca sullo scotch. Eseguire la medesima operazione della sigillatura del tappo con la porticina del nucleo stesso. Trasportare i nuclei ad almeno 3 km. di distanza, in linea d’aria, dall’apiario di formazione. Posizionarli, in modo da alternare tra loro portasciami con ingressi di colore diverso, ciò serve a favorire il rientro delle regine, ognuna nel proprio nucleo, così da evitare che vengano uccise al rientro dal volo di fecondazione. Successivamente aprire le porticine dei nuclei ed allontanarsi. Dopo 12 – 20 ore al massimo dalla formazione dello sciame, portare presso i nuclei: le regine vergini ingabbiate, una quantità di sciroppo di zucchero 1:1 ( sufficiente per riempire i nutritori a tasca) i proteggicella, lo spillo e lo scotch di carta. In ambiente chiuso, riscaldato, non meno di 25°C (anche l’abitacolo di un’auto) chiudere l’uscita del proteggicella con una piccola pallina di candito; liberare la regina vergine dalla gabbietta ed inserirla, senza accompagnatrici, nel proteggicella; A questo punto chiudere il proteggicella, dalla parte del foro più grande, con una strisciolina di scotch di carta, preventivamente forata con lo spillo; Posizionare il proteggicella fra due telaini del nucleo di fecondazione, in modo che sia a contatto col maggior numero di api. Le api mangeranno il candito e faranno uscire la regina vergine, accettandola come se fosse appena nata da una cella reale. Per concludere, prima di richiudere il portasciami, versare lo sciroppo nel nutritore a tasca, per favorire la costruzione dei fogli cerei. Con la nostra selezione, nel giro di 8 – 10 giorni dall’inserimento della regina, la stessa inizierà a covare. Naturalmente, devono essere soddisfatti i prerequisiti del giusto numero di fuchi nell’apiario e delle condizioni meteorologiche adeguate. Questo tipo di nucleo può essere sfruttato su cinque telaini e relativo melarietto, per la produzione di miele, nello stesso anno della sua formazione. Tuttavia, da un alveare forte, donatore di api e covata, in genere, si potrà ricavare uno sciame artificiale all’anno dello stesso tipo. Al massimo se ne potranno ricavare due. Pertanto, a coloro che fossera interessati ad aumentare il numero di sciami e quindi di colonie di api, consiglio di utilizzare il metodo Stracci, che consiste nel realizzare sciami con pacchi d’api e candito. Il metodo di inserimento di una regina vergine, descritto nel presente articolo, può essere utilizzato anche per la sostituzione della regina a fine carriera, in un alveare già formato. In quest’ultimo caso, è necessario prendere la regina da sostituire, chiuderla in una gabbietta da trasporto, con porticine di uscita sigillate, senza candito e senza accompagnatrici. Rimetterla all’interno del proprio alveare fra due telaini e lasciare la famiglia in queste condizioni per 8/9 giorni. Al termine dei quali è necessario visitare il nido ed eliminare tutte le celle reali formate sui favi. A quel punto la famiglia non avrà più alcuna larva utilizzabile per costituire celle reali e, nell’arco dei 6/7 giorni successivi, avrete la possibilità di inserire nella colonia una regina vergine con il metodo del proteggicella sopra descritto. La regina vecchia, confinata in gabbietta da trasporto, non permette la normale distribuzione del feromone reale nella colonia. La famiglia sentirà una certa “orfanità”, in più avrà ” la sensazione” della mancanza di covata fresca disponibile per autoprodurre cellette reali. Questo stato di fatto mette la famiglia (anche se aggressiva) nella condizione di accettare di buon grado una regina vergine. Sempre che venga seguito alla lettera il metodo qui esposto. Una volta fecondata la regina nuova, le api, in genere, smettono di alimentare la regina vecchia che potrà essere eliminata dall’apicoltore. Livorno, 01/12/2015 Giuliano Stracci