Articoli e considerazioni scaturite dalla mia esperienza sul campo.
Spero vi servano d'aiuto nell'iniziare ad intraprendere o nel continuare a percorrere questa magnifica strada.
Scarica in pdf APPLICAZIONE DEL METODO STRACCI PER LA REALIZZAZIONE DI SCIAMI ARTIFICIALI CON REGINE VERGINI Si consiglia di seguire il metodo alla lettera, poiché deriva da una sperimentazione e da un monitoraggio continuo sul campo. Questo paziente lavoro è iniziato nella stagione apistica 1998. Materiali: 1) Un portasciami; 2) un telaino costruito con o senza scorte, ma rigorosamente senza covata; 3) due telaini con mezzo foglio cereo ciascuno; 4) un nutritore a tasca pieno di candito; 5) un rotolo di scotch da pacchi; 6) un mastello; 7) una colonia donatrice di api giovani; 8) una regina vergine; 9) una tazza con un po’ di sciroppo di zucchero o miele liquido; 10) una tazza grande vuota: Metodo: Radunare tutto il materiale, avvicinarlo ad un alveare dal quale potete prelevare api giovani. Inserire il telaino costruito in prima posizione, cioè quella più vicina ad una delle due pareti laterali del portasciami; in seconda posizione inserire un telaino con mezzo foglio cereo (applicato nella parte alta del telaino); in terza posizione il nutritore pieno di candito; in quarta posizione, l’altro telaino con mezzo foglio cereo. Prendere il mastello ed aprire l’alveare donatore di api giovani, individuare il telaino con la regina residente e trasferirla momentaneamente in un secondo portasciami, dopodiché iniziare a scrollare i telaini carichi di api, uno ad uno, nel mastello. Battere a terra il mastello dopo aver scrollato ogni telaino. Rimettere i telaini scrollati nella loro arnia insieme al telaino con regina residente. Così facendo, le api vecchie si allontanano e ritornano nell’alveare di provenienza. Si formerà un pacco d’api giovani che, con un’ultima percussione a terra del mastello, verrà agglomerato in un angolo dello stesso. Con temperature esterne miti o fresche, fare questa operazione senza bagnare le api cadute nel mastello; con temperature estive calde, bagnare leggermente servendosi di un nebulizzatore. Fatto il pacco d’api, inclinare il mastello, accumulando le api in un angolo dello stesso. A questo punto, con una mano tenere il mastello come il volante di un’auto, ruotandolo in direzione della tazza, tenuta con l’altra mano. Così, le api cadranno dal fondo del mastello dentro la tazza (come mostrato nel video pubblicato su www.apicolturareginaitalia.eu). Versare la tazza piena di api sulla parte superiore dei telaini, soprattutto sul nutritore a contatto con il candito (se una parte di api cadrà sul fondo del portasciami non preoccupatevi, saliranno da sole). Quindi, usando le mani, distribuire uniformemente e velocemente le api, per evitare lo schiacciamento di api e regina, con la chiusura del portasciami. Subito dopo immergere la regina vergine nello sciroppo e metterla nel portasciami in mezzo alle api giovani, vicino al candito. Nell’ultima fase, chiudere il portasciami con lo scotch da pacchi, in modo da sigillare tutte le fessure tra tappo e portasciami, completando il giro in modo che lo scotch aderisca sullo scotch. Fare la medesima operazione della sigillatura del tappo con la porticina del nucleo stesso. Tenere il nucleo chiuso per 48 ore con griglia di aerazione aperta. Dopo due giorni, posizionare il nucleo dove avete deciso di collocarlo. Aprire la porticina, ma attenzione: prima di farlo assicurarsi che i portasciami siano sistemati in modo tale che i loro ingressi possano essere facilmente individuati dalle regine rientranti dal volo di fecondazione. Pertanto è necessario marcare gli ingressi dei portasciami con diverse colorazioni, soprattutto se i nuclei sono disposti uno accanto all’altro. Tutto ciò per favorire il rientro delle regine, dopo il volo di fecondazione, ciascuna nel proprio portasciami. Con la nostra selezione, in media, nel giro di 8/10 giorni dall’inserimento della regina, la stessa inizierà a covare (naturalmente, sono fondamentali due prerequisiti: giusto numero di fuchi nell’apiario e condizioni meteorologiche adeguate). Questo metodo fornisce la quasi sicura accettazione delle regine. Ma non è tutto! Un alveare forte, che in primavera, quindi nella prima fase del periodo produttivo, non viene destinato alla produzione di miele, può essere utilizzato per formare circa 10 nuclei dello stesso tipo. Tale risultato può essere conseguito prelevando api giovani dall’alveare donatore, in due o tre occasioni diverse, a distanza di una settimana tra un prelievo e l’altro. In tal modo, i nuclei formati potranno essere impiegati per le produzioni dell’alveare nell’anno successivo alla loro formazione. Ricordate: il risultato finale dipende soprattutto da una efficace tecnica apistica. Siamo a Vostra disposizione per trasmettervi tale esperienza. Livorno, 01/12/2015 Giuliano Stracci
Spero vi servano d'aiuto nell'iniziare ad intraprendere o nel continuare a percorrere questa magnifica strada.
Scarica in pdf APPLICAZIONE DEL METODO STRACCI PER LA REALIZZAZIONE DI SCIAMI ARTIFICIALI CON REGINE VERGINI Si consiglia di seguire il metodo alla lettera, poiché deriva da una sperimentazione e da un monitoraggio continuo sul campo. Questo paziente lavoro è iniziato nella stagione apistica 1998. Materiali: 1) Un portasciami; 2) un telaino costruito con o senza scorte, ma rigorosamente senza covata; 3) due telaini con mezzo foglio cereo ciascuno; 4) un nutritore a tasca pieno di candito; 5) un rotolo di scotch da pacchi; 6) un mastello; 7) una colonia donatrice di api giovani; 8) una regina vergine; 9) una tazza con un po’ di sciroppo di zucchero o miele liquido; 10) una tazza grande vuota: Metodo: Radunare tutto il materiale, avvicinarlo ad un alveare dal quale potete prelevare api giovani. Inserire il telaino costruito in prima posizione, cioè quella più vicina ad una delle due pareti laterali del portasciami; in seconda posizione inserire un telaino con mezzo foglio cereo (applicato nella parte alta del telaino); in terza posizione il nutritore pieno di candito; in quarta posizione, l’altro telaino con mezzo foglio cereo. Prendere il mastello ed aprire l’alveare donatore di api giovani, individuare il telaino con la regina residente e trasferirla momentaneamente in un secondo portasciami, dopodiché iniziare a scrollare i telaini carichi di api, uno ad uno, nel mastello. Battere a terra il mastello dopo aver scrollato ogni telaino. Rimettere i telaini scrollati nella loro arnia insieme al telaino con regina residente. Così facendo, le api vecchie si allontanano e ritornano nell’alveare di provenienza. Si formerà un pacco d’api giovani che, con un’ultima percussione a terra del mastello, verrà agglomerato in un angolo dello stesso. Con temperature esterne miti o fresche, fare questa operazione senza bagnare le api cadute nel mastello; con temperature estive calde, bagnare leggermente servendosi di un nebulizzatore. Fatto il pacco d’api, inclinare il mastello, accumulando le api in un angolo dello stesso. A questo punto, con una mano tenere il mastello come il volante di un’auto, ruotandolo in direzione della tazza, tenuta con l’altra mano. Così, le api cadranno dal fondo del mastello dentro la tazza (come mostrato nel video pubblicato su www.apicolturareginaitalia.eu). Versare la tazza piena di api sulla parte superiore dei telaini, soprattutto sul nutritore a contatto con il candito (se una parte di api cadrà sul fondo del portasciami non preoccupatevi, saliranno da sole). Quindi, usando le mani, distribuire uniformemente e velocemente le api, per evitare lo schiacciamento di api e regina, con la chiusura del portasciami. Subito dopo immergere la regina vergine nello sciroppo e metterla nel portasciami in mezzo alle api giovani, vicino al candito. Nell’ultima fase, chiudere il portasciami con lo scotch da pacchi, in modo da sigillare tutte le fessure tra tappo e portasciami, completando il giro in modo che lo scotch aderisca sullo scotch. Fare la medesima operazione della sigillatura del tappo con la porticina del nucleo stesso. Tenere il nucleo chiuso per 48 ore con griglia di aerazione aperta. Dopo due giorni, posizionare il nucleo dove avete deciso di collocarlo. Aprire la porticina, ma attenzione: prima di farlo assicurarsi che i portasciami siano sistemati in modo tale che i loro ingressi possano essere facilmente individuati dalle regine rientranti dal volo di fecondazione. Pertanto è necessario marcare gli ingressi dei portasciami con diverse colorazioni, soprattutto se i nuclei sono disposti uno accanto all’altro. Tutto ciò per favorire il rientro delle regine, dopo il volo di fecondazione, ciascuna nel proprio portasciami. Con la nostra selezione, in media, nel giro di 8/10 giorni dall’inserimento della regina, la stessa inizierà a covare (naturalmente, sono fondamentali due prerequisiti: giusto numero di fuchi nell’apiario e condizioni meteorologiche adeguate). Questo metodo fornisce la quasi sicura accettazione delle regine. Ma non è tutto! Un alveare forte, che in primavera, quindi nella prima fase del periodo produttivo, non viene destinato alla produzione di miele, può essere utilizzato per formare circa 10 nuclei dello stesso tipo. Tale risultato può essere conseguito prelevando api giovani dall’alveare donatore, in due o tre occasioni diverse, a distanza di una settimana tra un prelievo e l’altro. In tal modo, i nuclei formati potranno essere impiegati per le produzioni dell’alveare nell’anno successivo alla loro formazione. Ricordate: il risultato finale dipende soprattutto da una efficace tecnica apistica. Siamo a Vostra disposizione per trasmettervi tale esperienza. Livorno, 01/12/2015 Giuliano Stracci