Articoli e considerazioni scaturite dalla mia esperienza sul campo.
Spero vi servano d'aiuto nell'iniziare ad intraprendere o nel continuare a percorrere questa magnifica strada.
Scarica in pdf ARNIA LANGSTROTH E SUOI VANTAGGI RISPETTO AD ALTRI MODELLI DI ARNIA CON VARIANTE STRACCI Basandoci sulla nostra esperienza, abbiamo osservato che i nidi Dadant vengono spesso riempiti di miele in modo eccessivo. Ciò, secondo noi, avviene a causa dei cambiamenti climatici che inducono molte famiglie ad adottare, come comportamento difensivo, quello di mettere più miele nel nido, vicino alla covata, togliendo in tal modo spazio per il lavoro della regina. Cosa che, per altro, stimola le api a sciamare. I telaini del nido Dadant Blatt difficilmente possono essere smielati e non sono intercambiabili con quelli del melario. Tutto ciò pone dei limiti al lavoro dell'apicoltore. Pertanto noi proponiamo di adottare, con una variante di nostra invenzione, l'arnia Langstroth. Per la sua grande funzionalità, l'arnia Langstroth è la più utilizzata nel mondo. Aggiungendo alcune semplici modifiche, da noi sperimentate, essa unisce i pregi delle arnie arcaiche a quelli delle arnie moderne, superando i limiti di entrambe. MATERIALE OCCORRENTE: 1) un fondo mobile (per arnia da 12 telaini), senza predellino e senza griglia di uscita, tuttavia fornito della solita rete di areazione ed il piatto sottostante di lamiera; 2) due melari Langstroth con distanziatore da 12 telaini, tre angolari e un rinforzo nel punto d'inserimento della leva. Entrambi i melari con sistema di aggancio al fondo mobile e foro di ingresso/uscita con disco a quattro posizioni; 3) un normale melario Langstroth, con distanziatore da 11 telaini; 4) coprifavo con disco a quattro posizioni; 5) un tetto normale. PRINCIPI DI UTILIZZO CON VARIANTE STRACCI Il telaino Langstroth, per le sue misure di base e altezza, fa in modo che la famiglia sia stimolata a utilizzare lo spazio in maniera tale che nei telaini, dove lavora la regina, ci sia una minore percentuale di scorte, rispetto a quella che accumulerebbero in un nido Dadan Blatt. Abbiamo notato che il telaino Langstroth viene colonizzato più velocemente rispetto al melario Dadant, poiché le proporzioni del telaino Langstroth sembrano essere più gradite alle api, rispetto alle proporzioni del telaino da melario Dadant. L'ingresso/uscita con il disco a quattro posizioni, al posto della solita griglia forata, permette di stringere il più possibile la porta, in modo da arginare sia i saccheggi, sia i calabroni. Inoltre permette di inserire l'escludiregina in piena estate, durante i periodi di intensa siccità, cosa che consente di limitare il fenomeno estivo dell'abbandono dei nidi, grazie al contenimento della regina nell'arnia (variante Stracci). La struttura dell'arnia Langstroth a fondo mobile dà la possibilità di mettere a frutto la naturale tendenza delle api a costruire dall'alto verso il basso, attraverso la seguente modalità: quando il primo nido/melario (partendo dal basso) è prossimo a saturazione di scorte e covata, potrà essere sganciato e appoggiato sopra ad un secondo nido/melario, che a sua volta, sarà agganciato al fondo mobile. In anni di grande carestia di fiori, l'arnia a 12 telaini può consentire l'estrazione di miele dal nido come una top bar, perché la covata sarà distribuita, al massimo, su 8 o 9 telaini. Gli altri 3 o 4 telaini saranno usati come scorte. Dopo la smielatura dei favi del nido, il miele sarà sostituito o con sciroppo di saccarosio o di glucosio e fruttosio. Questa alimentazione non farà andare in sofferenza le api. L'arnia a 12 telaini permette di girare di 90° il melario che viene posto sopra al nido, in modo tale che, i telaini del nido siano a favo freddo, mentre quelli del melario siano a favo caldo. Questo metodo consente di far colonizzare, contemporaneamente,tutti i telaini del melario, limitando il sovraccarico di scorte nel nido. Invece, nelle arnie a pianta rettangolare, vengono riempiti, prima i telaini centrali del melario, e con difficoltà quelli laterali. Ciò rallenta e limita le produzioni. Infine, queste arnie, se formate a cubo, senza predellino e portichetto, risultano più maneggevoli per il carico e lo scarico e quindi per il trasporto (nomadismo). IN CONCLUSIONE Il metodo di lavoro qui proposto, da un lato unifica i pregi delle arnie Langstroth, Warrè e Top bar, dall'altro supera, sia i limiti propri delle suddette arnie, sia quelli propri della Dadant Blatt. In altre parole, con le modalità di lavoro qui esposte è possibile eliminare problemi quali, la distruzione dei favi per la smielatura (Warrè, Top bar), impossibilità di visitare il nido (Warrè), impossibilità di inserire un secondo nido sotto al primo (Langstroth a fondo fisso), impossibilità di mettere il melario a favo caldo (arnie rettangolari), impossibilità di cambiare i telaini del nido con quelli del melario (Dadant Blatt). Unica difficoltà, se può essere definita tale, sta nel fatto che, le arnie modificate nel modo da noi suggerito, per il loro peso, devono essere movimentate da due persone. Tuttavia il problema viene risolto dal fatto che, in genere, si smiela in due persone. Per le aziende apistiche che si servono di operai, si consiglia di redigere un Regolamento interno (naturalmente firmato dal Dirigente aziendale e, se previsti, dai Rappresentanti dei lavoratori (R.S.U.), in cui venga specificato che una persona, da sola, non possa movimentare carichi superiori a Kg 25 (Testo Unico della sicurezza). Livorno, 13/11/2012 Giuliano Stracci
Spero vi servano d'aiuto nell'iniziare ad intraprendere o nel continuare a percorrere questa magnifica strada.
Scarica in pdf ARNIA LANGSTROTH E SUOI VANTAGGI RISPETTO AD ALTRI MODELLI DI ARNIA CON VARIANTE STRACCI Basandoci sulla nostra esperienza, abbiamo osservato che i nidi Dadant vengono spesso riempiti di miele in modo eccessivo. Ciò, secondo noi, avviene a causa dei cambiamenti climatici che inducono molte famiglie ad adottare, come comportamento difensivo, quello di mettere più miele nel nido, vicino alla covata, togliendo in tal modo spazio per il lavoro della regina. Cosa che, per altro, stimola le api a sciamare. I telaini del nido Dadant Blatt difficilmente possono essere smielati e non sono intercambiabili con quelli del melario. Tutto ciò pone dei limiti al lavoro dell'apicoltore. Pertanto noi proponiamo di adottare, con una variante di nostra invenzione, l'arnia Langstroth. Per la sua grande funzionalità, l'arnia Langstroth è la più utilizzata nel mondo. Aggiungendo alcune semplici modifiche, da noi sperimentate, essa unisce i pregi delle arnie arcaiche a quelli delle arnie moderne, superando i limiti di entrambe. MATERIALE OCCORRENTE: 1) un fondo mobile (per arnia da 12 telaini), senza predellino e senza griglia di uscita, tuttavia fornito della solita rete di areazione ed il piatto sottostante di lamiera; 2) due melari Langstroth con distanziatore da 12 telaini, tre angolari e un rinforzo nel punto d'inserimento della leva. Entrambi i melari con sistema di aggancio al fondo mobile e foro di ingresso/uscita con disco a quattro posizioni; 3) un normale melario Langstroth, con distanziatore da 11 telaini; 4) coprifavo con disco a quattro posizioni; 5) un tetto normale. PRINCIPI DI UTILIZZO CON VARIANTE STRACCI Il telaino Langstroth, per le sue misure di base e altezza, fa in modo che la famiglia sia stimolata a utilizzare lo spazio in maniera tale che nei telaini, dove lavora la regina, ci sia una minore percentuale di scorte, rispetto a quella che accumulerebbero in un nido Dadan Blatt. Abbiamo notato che il telaino Langstroth viene colonizzato più velocemente rispetto al melario Dadant, poiché le proporzioni del telaino Langstroth sembrano essere più gradite alle api, rispetto alle proporzioni del telaino da melario Dadant. L'ingresso/uscita con il disco a quattro posizioni, al posto della solita griglia forata, permette di stringere il più possibile la porta, in modo da arginare sia i saccheggi, sia i calabroni. Inoltre permette di inserire l'escludiregina in piena estate, durante i periodi di intensa siccità, cosa che consente di limitare il fenomeno estivo dell'abbandono dei nidi, grazie al contenimento della regina nell'arnia (variante Stracci). La struttura dell'arnia Langstroth a fondo mobile dà la possibilità di mettere a frutto la naturale tendenza delle api a costruire dall'alto verso il basso, attraverso la seguente modalità: quando il primo nido/melario (partendo dal basso) è prossimo a saturazione di scorte e covata, potrà essere sganciato e appoggiato sopra ad un secondo nido/melario, che a sua volta, sarà agganciato al fondo mobile. In anni di grande carestia di fiori, l'arnia a 12 telaini può consentire l'estrazione di miele dal nido come una top bar, perché la covata sarà distribuita, al massimo, su 8 o 9 telaini. Gli altri 3 o 4 telaini saranno usati come scorte. Dopo la smielatura dei favi del nido, il miele sarà sostituito o con sciroppo di saccarosio o di glucosio e fruttosio. Questa alimentazione non farà andare in sofferenza le api. L'arnia a 12 telaini permette di girare di 90° il melario che viene posto sopra al nido, in modo tale che, i telaini del nido siano a favo freddo, mentre quelli del melario siano a favo caldo. Questo metodo consente di far colonizzare, contemporaneamente,tutti i telaini del melario, limitando il sovraccarico di scorte nel nido. Invece, nelle arnie a pianta rettangolare, vengono riempiti, prima i telaini centrali del melario, e con difficoltà quelli laterali. Ciò rallenta e limita le produzioni. Infine, queste arnie, se formate a cubo, senza predellino e portichetto, risultano più maneggevoli per il carico e lo scarico e quindi per il trasporto (nomadismo). IN CONCLUSIONE Il metodo di lavoro qui proposto, da un lato unifica i pregi delle arnie Langstroth, Warrè e Top bar, dall'altro supera, sia i limiti propri delle suddette arnie, sia quelli propri della Dadant Blatt. In altre parole, con le modalità di lavoro qui esposte è possibile eliminare problemi quali, la distruzione dei favi per la smielatura (Warrè, Top bar), impossibilità di visitare il nido (Warrè), impossibilità di inserire un secondo nido sotto al primo (Langstroth a fondo fisso), impossibilità di mettere il melario a favo caldo (arnie rettangolari), impossibilità di cambiare i telaini del nido con quelli del melario (Dadant Blatt). Unica difficoltà, se può essere definita tale, sta nel fatto che, le arnie modificate nel modo da noi suggerito, per il loro peso, devono essere movimentate da due persone. Tuttavia il problema viene risolto dal fatto che, in genere, si smiela in due persone. Per le aziende apistiche che si servono di operai, si consiglia di redigere un Regolamento interno (naturalmente firmato dal Dirigente aziendale e, se previsti, dai Rappresentanti dei lavoratori (R.S.U.), in cui venga specificato che una persona, da sola, non possa movimentare carichi superiori a Kg 25 (Testo Unico della sicurezza). Livorno, 13/11/2012 Giuliano Stracci
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